TT 1981

ecco una foto presa su una costa dell'Isola di Man,
quando ci andai la prima volta, nel lontano 1981, in occasione del Tourist Trophy
Si era formato un gruppetto internazionale....
nella foto, da sinistra:
Tomsk (inglese), il sottoscritto (dall'Oltrepo  ), Sheelah (inglese, ma lei preferiva dire Gallese),
John (inglese), Wolfgang (tedesco), Norbert (tedesco), Wolly (inglese)

Norton ha scritto:

ecco una foto presa su una costa dell'Isola di Man,
quando ci andai la prima volta, nel lontano 1981, in occasione del Tourist Trophy

Cavoli 1981, in quel periodo ero fanciullo alle prime armi, nel cervello mi giravano altre cose
La passione per i viaggi è arrivata dopo il servizio militare e lavoro definitivo

Bravo

Oggi con il cellulofono non vedevo la foto, ma adesso che la vedo posso risponderti...và che giovine virgulto
Bei tempi

Cavoli, Norton! Bravo! Ma come ci sei arrivato all'isola di Man???? Raccontaci un pò dai...belle le foto, bei ricordi, ma anche una piccola cronaca del viaggio ci starebbe bene in questa sezione dei ricordi...giusto?

Bax ha scritto:

...và che giovine virgulto
Bei tempi

   

Ens ha scritto:

Cavoli, Norton! Bravo! Ma come ci sei arrivato all'isola di Man???? Raccontaci un pò dai...belle le foto, bei ricordi, ma anche una piccola cronaca del viaggio ci starebbe bene in questa sezione dei ricordi...giusto?

se non annoio, posso scrivere un resocontino...
nei prossimi giorni lo farò
(è una promessa o una minaccia?  )

Resoconta, resoconta

Norton ha scritto:

ecco una foto presa su una costa dell'Isola di Man,
quando ci andai la prima volta, nel lontano 1981, in occasione del Tourist Trophy
Si era formato un gruppetto internazionale....

Grande foto! Da incorniciare ed appendere in casa. Nel 1981 avevo 7 anni Il Gengiva era stato appena immatricolato e la mia Caly.. doveva essere ancora progettata....

Bax ha scritto:

Resoconta, resoconta

bene! l'avete voluto voi...

Un mattino di fine maggio 1981, caricato sulla moto (una Norton Commando 750) la tenda,
                                     
il materassino,il sacco letto, ed ammennicoli vari, sono partito da Voghera, con destinazione il mitico Tourist Trophy, sull’Isola di Man.  
Prima tratta: strada statale fino a Quincinetto, qui mi sono immesso nell’autostrada della Valle d’Aosta, e poi ho cominciato ad arrampicarmi fino al Colle del Piccolo San Bernardo (m. 2.188). (Lo so, lo so, che la scelta di fare strade di montagna avendo da percorrere 1.000 km in giornata può sembrare bizzarra…ma è andata così). Poi sono sceso in Savoia, e ho percorso la noiosa e trafficata statale fino a Parigi. Qualche sosta per far benzina e mangiare un panino, e via che il tempo scorre.
Le tangenziali di Parigi (“péripheriques”): un casino! (non esistevano ancora i Tom-Tom) ma sono infine riuscito a infilare quella per Rouen. Avevo scelto di imbarcarmi per l’Inghilterra  non nella solita Calais, ma in Normandia, a Dieppe. E l’ultimo imbarco era all’una di notte. Così una bella corsa nel fresco della sera, alla luce del faro, da Rouen a Dieppe, cercare i cartelli che indicavano dov’era il traghetto, arrivare sul molo semideserto, illuminato solo dai riflettori del porto, fare il biglietto, salire con la moto la rampa della nave, legarla nella stiva, e infine (dopo 1150 km fatti in giornata) partire sul nero mare della Manica! La scelta di imbarcarmi di notte era strategica: steso su una sdraio del ponte potevo dormire 5 ore (l’arrivo era previsto per le 6 di mattina) risparmiando un pernottamento…
L’indomani mattina sveglia con le sirene del porto di New-Haven. Tempo: grigio-umido-bagnato-nebbioso; l’Inghilterra non ha fama di avere un bel clima, e mi accorgevo che non erano solo dicerie…Sceso con la moto dalla rampa, una signora addetta agli sbarchi mi ha salutato con uno squillante “Good Mornìììng!” il che mi ha confermato che sì, ero davvero nella patria dei Beatles. Altra conferma mi è arrivata subito dopo, sulla strada, dove dovevo ricordarmi attentamente di tenere la sinistra…Poi in viaggio verso Londra, dove sono stato ospitato due notti da una gentile famiglia italo-inglese. Ho fatto un po’ il turista: il Big Ben, la Torre di Londra, le Guardie della Regina, l’Abbazia di Westminster…per fortuna il tempo era migliorato.
E poi partenza verso Nord. Per andare all’Isola, la maggior parte dei viaggiatori si imbarca a Liverpool; anche in questo caso ho voluto fare il Bastian contrario, e sono andato più a Nord, a Heysham- Morecambe, dove pure esiste un traghetto per Douglas. Qui c’era da aspettare; piazzata la tenda nel parcheggio del porticciolo, come altri motociclisti,  ho aspettato il giorno dopo per poter partire (non avevo prenotato; oggi col piffero che sarebbe possibile imbarcarsi senza prenotazione    !
Dopo quattro ore di navigazione burrascosa (e il battello sembrava essere dell’epoca di Orazio Nelson) finalmente sono sbarcato sano e salvo (e anche la moto) sull’Isola, a Douglas. Sembrava di essere in un altro mondo: moto, moto, solo moto (ho visto cartelli che dicevano “transito permesso alle sole moto”!) Il lungomare di Douglas, con i suoi palazzi vittoriani, era un enorme parcheggio di sole moto, tutte allineate lungo la strada. E poi la vita sull’isola: ho trovato un campeggio (durante il resto dell’anno era un prato),ho piazzata la tenda, familiarizzato con altri motociclisti, e poi sono andato a zonzo per Douglas. Naturalmente si mangiavano schifezze varie: wurstel di tutte le dimensioni e colori,e fish and chips, ma la parte del leone la facevano le birre; di tutti i tipi: pale ale, guinness, pilsen, rosse, bionde…di tutto.
E poi negozi di ricambi per moto, di abbigliamento (ho comprato guanti Belstaff), atelier di tatuatori, …un circo, insomma. E poi le gare: i piloti che come pazzi schizzavano tra muretti e balle di paglia, i sidecaristi i più impressionanti in curva, le pecore con le zampette nere che indifferenti masticavano l’erbetta, e ancora muretti di pietra, e pubblico ordinato, e marshalls con la giubba gialla. E alla sera nei pubs musica Heavy metal, e birra, e ancora birra, e la campanella alle 23 meno cinque, che avvisava lo stop di bevande alcooliche, la corsa ad accaparrarsi lattine di birra, e le scazzottate tra inglesi e tedeschi ciucchi…
E sull’isola il tram a cavalli, la miniera, il museo vichingo, belle ragazze, gare di accelerazione, l’esibizione delle Red Arrows (le loro Frecce Tricolori)…insomma una pacchia!   .
Ho cercato qualche altro italiano; ma NON NE HO TROVATI! (ultimamente invece sono molti i nostri compatrioti che vanno al TT)  Finalmente in un campeggio di Ramsey ho visto una Ducati gialla targata Firenze, la tenda era vuota, ho aspettato un po’ chiedendo intorno…niente (Ma questa è un’altra storia – vedi  [1]).
Delle “amicizie di moto” createsi ho già scritto commentando la foto: quattro inglesi (Shelaa (Honda), John (Triumph), Woody (Honda), Tomsk (BMW), e due tedeschi: Norbert (BMW), Wolfgang (BMW); aggiungo Mary, scozzese, che lavorava come barista in un pub per la stagione delle corse. E poi, come tutte le cose, anche il TT finì; Come un esercito in ritirata, una certa mattina, un battaglione di motociclisti si è avviato verso il porto…quindi aspettare sul molo, caricare la moto, legarla bene nella pancia della nave, e la traversata di ritorno. Poi, in Inghilterra, ho scelto  un itinerario diverso da quello dell’andata; avevo infatti deciso di imbarcarmi a Dover.
Autostrada, poca benzina, “ma quando arriva una fucked stazione di servizio? “(Non lo sapevo ancora, chi c’è stato lo sa: in Inghilterra le stazioni di servizio possono essere lontane anche 80/100 km). Il motore cominciava a ratellare, ho girato il rubinetto della riserva; niente benzinai all’orizzonte. Ero incavolato, perché restare senza benzina la considero una delle cose più stupide che un motociclista può fare…stavolta l’avevo fatta io . A un certo punto il motore si è spento; ho accostato al bordo della strada, pensando: “ e adesso?”. Tre motards francesi, vestiti di nero, si sono fermati poco dopo: una lattina vuota, un tubetto di gomma, e mi han dato benzina a sufficienza per arrivare all’agognata stazione di servizio. Ho pagato da bere e siamo diventati “amici di moto” (con uno di loro, Patrick, ho poi mantenuto contatto per un po’ – ved. [2]. Sono salito sul traghetto Dover-Calais con i nuovi amici, e poi abbiamo fatto strada assieme per un pezzo in Francia.
Poi ho deviato verso la Svizzera, verso Losanna, e poi su al tunnel del Gran San Bernardo, quindi la Valle d’Aosta, e poi la Pianura Padana. Casa! Contento!

[1] anni dopo, a Tortona, ho conosciuto il proprietario della Ducati gialla; non era un italiano, ma un inglese, Johnny, commerciante di moto, che l’aveva appena comperata in Toscana.
[2] Ho ritrovato Patrick ad un raduno in Emilia, a Cavriago, e ad un raduno in Svizzera, a Vezio, e una volta sono andato a trovarlo a casa sua a Biançon

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Aggiungo un video che ho fatto tempo fa:

Azzzzz!!!! Bravissimo Norton...da farci un libro...

Non amo quel tipo di competizioni. Troppo pericolose per i mie gusti. Per quanto mi riguarda il TT del 1981 l'avevi vinto tu.

Ens ha scritto:

Azzzzz!!!! Bravissimo Norton...da farci un libro...

.....

First ha scritto:

Non amo quel tipo di competizioni. Troppo pericolose per i mie gusti. Per quanto mi riguarda il TT del 1981 l'avevi vinto tu.

Ahahah....

Bellissimo! Ci hai portato in un altro mondo. Grazie Norton!!!

Sei gentile, Anna...

Dimenticavo: sull'Isola, tutti i negozi di souvenir
esibivano in vetrina una serie di articoli (come t-shirts, tazze, piatti di ceramica, ecc)
decorati con le faccione di Carlo e Diana d'Inghilterra, che si sarebbero sposati il luglio
successivo, con la dizione "the Royal Wedding" (il matrimonio reale)

bel racconto Giorgio. E...... splendida idea questa sezione. vedrò di dare qualche contributo.

come sempre
....

meglio i ricordi dei rimpianti

p.s.

1150 km in un giorno.. roba da record

Grande Norton, queste sono le vere avventure motociclistiche, adesso è troppo comodo, la moto che non vibra, GPS, tubeless, avviamento elettrico, fari a led, centaline con super elettronica, ecc...eccc..

sergioenrico ha scritto:

bel racconto Giorgio. E...... splendida idea questa sezione. vedrò di dare qualche contributo.
p.s.1150 km in un giorno.. roba da record

grazie, Sergioenrico... aspetto qualcosa di tuo...

artiglio ha scritto:

Grande Norton, queste sono le vere avventure motociclistiche, adesso è troppo comodo, la moto che non vibra, GPS, tubeless, avviamento elettrico, fari a led, centaline con super elettronica,

grazie, Artiglio, è vero: se vai sul racconto delle 24 ore di Le Mans, leggerai che sono arrivato a casa con uno scarico in meno....

Norton ha scritto:

sergioenrico ha scritto:

bel racconto Giorgio. E...... splendida idea questa sezione. vedrò di dare qualche contributo.
p.s.1150 km in un giorno.. roba da record

grazie, Sergioenrico...    aspetto qualcosa di tuo...

artiglio ha scritto:

Grande Norton, queste sono le vere avventure motociclistiche, adesso è troppo comodo, la moto che non vibra, GPS, tubeless, avviamento elettrico, fari a led, centaline con super elettronica,

grazie, Artiglio,  è vero: se vai sul racconto delle 24 ore di Le Mans, leggerai che sono arrivato a casa con uno scarico in meno....

pensa che la scorsa estate sono arrivato a casa con.....





una moglie in meno

Ho cercato su Google maps l'isola di Man...cavoli...è in mezzo al mare tra l'Inghilterra e l'Irlanda...

Non nascondo che questo è e forse rimarrà un sogno per me, quindo solo invidia
Che bella avventura Giorgio, complimenti

Ens ha scritto:

Ho cercato su Google maps l'isola di Man...cavoli...è in mezzo al mare tra l'Inghilterra e l'Irlanda...

Bax ha scritto:

Che bella avventura Giorgio, complimenti

grassieee...