Ecco il resoconto della giornata... bilancio decisamente positivo!!
Non è un caso se questa è la prima foto che voglio inserire, infatti è l'essenza di questa mia esperienza:
davanti il mio "cucciolo" Matteo con il suo Kawa Z750 ed io che lo seguo per osservarlo attentamente.. ma che fatica tenere il suo passo!!! :O
Premetto che l'uso che faccio del mio VFR è decisamente turistico, infatti viaggio regolarmente con le valigie laterali applicate, ed arrivare al motodromo con indossato equpiaggiamento completo da pilota, per poi rimuovere le valigie e depositarle al bar, mi faceva sentire quasi a disagio
Le gomme poi, altro elemento fondamentale per l'approccio alla pista, non contribuivano certo a darmi un aspetto "pro", infatti al posteriore ho rimedaiato, proprio per l'occasione una discreta Metzeler Racetek K3 che si presta decisamente all'impiego
,
mentre all'anteriore ho mantenuto la mia Metzeler Mez4
che ha tutt'alro che velleità sportive...
nonostante ciò ho ritenuto di cimentarmi, consapevole dei limiti che ciò mi imponeva.
Comunque appena raggiunto il motodromo, abbiamo incontrato l'amico Grobo (che avevo conosciuto al mio debutto nel gruppo Motoltrepò) con il quale abbiamo conversato un po ed abbiamo degustato il caffè.. svolte operazioni preliminari di rito e poi è giunto il momento di entrare in pista.
Fatte le opportune raccomandazioni a mio figlio Matteo di non dimenticare di "dare del lei" alla pista, con una certa soggezione ho percorso il primo giro osservando attentamente il tracciato, e visto che il traffico era molto scarso (credo
non più di una decina di moto), e che non c'era alcun fenomeno a cui potenzialmente dare fastidio, ho subito inziato a sentirmi a mio agio cercando di aumentare un po il passo.
Dopo un paio di giri, entrando nell'ovale e piegando abbastanza deciso, sono rimasto piacevolmente sorpreso dallo sfregamento sull'asfalto dei "piolini" posti sotto le pedane,
in funzione del fatto che su strade aperte al traffico non mi era mai capitato, questo mi dava la sensazione di piegare esageratamente e poichè ad ogni giro era sempre più evidente, su entrambi i lati, decidevo di rimuoverli a fine sessione.
Allo sventolare della bandiera rossa, per lasciare spazio alla sessione riservata alle supermotard, guadagnavamo la via dei box, anzi del bar
hehehe, e dopo la reidratazione prendevo l'attrezzatura per rimuovere i famosi "piolini che fino a 20 minuti prima erano intonsi... smonto la sola metà rimanente sul lato sinistro, e quando mi sposto a destra vedo che il lavoro è già finito: era sparito e l'alloggiamento era sfilettato!
Nel frattempo ero contagiato dall'entusiasmo di mio figlio, anch'esso per la prima volta in pista asfaltata su due ruote, che cercava di spiegarmi la differenza rispetto alla sensazioni che provava sul tracciato qualche centinaio di metri più a sud, durante il suo paio d'anni di competizioni a quattro ruote con i Kart
Ma in men che non si dica tocca ancora a noi, e rientramo impazienti di provare a spingere un pochino di più....
Infatti il ritmo sale, tant'è che dopo aver scaldato le gomme per un giro, inizio a tirare di più la staccata, e pur usando praticamente solo il freno anteriore, ad accezione della staccata in fondo al rettilineo lungo ove andavo a sfiorare per un istante il posteriore, non avevo tenuto in considerazione il sistema di frenata combinata di serie sulla mia Honda, quindi anche intervenendo solo sull'anteriore, una parte di pressione viene inviata alla pinza posteriore, che nel frattempo è salita vorticosamente di temperatura, infatti dopo 5 giri poggio il piede sul pedale freno e questo mi va completamente a fondo a vuoto! Un attimo di panico, ok, ma poco male, visto che per il mio passo, e per questo tracciato, non era certo una necessità usarlo, quanto una sorta di meccanismo inconscio che mi dava una certa sicurezza.
Mi tocca tenere presente ciò, e constatando che l'anteriore non dava alcun segno di affaticamento, mi adeguo e prendo sempre più confidenza e miglioro progressivamente, finchè non mi capita un altro piccolo inconveniente relativo alle gomme.
L'anteriore ultraturistica andava in temperatura dopo pochissime curve, mentre la posteriore, decisamente più "muscolosa", all'inzio tendeva a scivolare leggermente alla riaprtura del gas in uscita di curva, ma scaldatasi a dovere, mi trasmetteva assoluta sicurezza, solo che non avevo considerato che quando quest'ultima avesse raggiunto le condizioni ottimali, l'anteriore sarebbe ormai stata al limite, infatti giunto all'ultimo tornantino a destra che precede l'entrata in pista
mi ha abbandonato di colpo facendomi incorrere in un'inoocua (per me, un po meno per ma moto) scivolata. fortunatamente a 3/4 del tornante ero ancora in fase di accelerazione piuttosto moderata, quindi sono partito per la tangente strisciando per circa 5-6 metri, ed a parte i danni alla verniciatura di carena e carter motore lato destro, nonchè del pedale freno leggermente piegato, mi rialzavo prontamente e riprendevo a girare regolarmente fino a termine sessione.
Nella pausa ero un po abbacchiato per i danni e tutto ciò che comporta la sistemazione, ma in fin dei conti questo fa parte dei potenziali rischi che ero conscio di correre, e considerato che tutto sommato poteva andare molto peggio, non ho permesso a questo contrattempo di guastarmi la giornata, ma soprattutto la gioia di mio figlio mi ha contagiato a tal punto che questo è passato subito in secondo piano.
Ultimo episodio degno di nota quasi al termine della successiva terza sessione, quando dopo alcuni giri sempre più tirati, la gomma anteriore non ce la faceva più, tanto che alla staccata più impegnativa la ruota anteriore mi arrivava al bloccaggio, ma avevo margine sufficiente per allentare la forza sul freno e rientrare in traiettoria, oltre ad un istante di panico non avevo altri problemi..... ai passaggi sucessivi si ripresentava lo stesso problema, ma avendo ormai "preso le misure" su quel limiti, mi bastava in seguito inziare la frenata poco prima prima e procedere poi regolarmente
Concludendo sono estremamente sodisfatto di una mattinata che ricorderò con grande piacere, e pur non avendo nulla da insegnare a nessuno, ritengo di potermi permettere di dare due consigli ad eventuali neofiti che intendano provare questa esperienza:
il primo è di usare assolutamente abbigliamento tecnico adeguato (è grazie a quello che non ho riportato nemmeno un graffio)
il secondo e di considerare attentamente la possibilità di montare penumatici per uso sportivo, perchè in ogni caso la pista ti porta a cercare di spingere sempre un po di più ad ogni giro, e ciò che potrei aver risparmiato non cambiando le gomme, lo spenderò per curare le ferite della moto, quindi......
MEDITATE GENTE, MEDITATE!