In questi giorni la mia associazione con la collaborazione di Selva sta organizzando delle visite guidate in Oltrepò per i ragazzi delle scuole e una delle mete di cui mi occupo è...sant'Alberto di Butrio!!
VISITA ALL’EREMO DI SANT’ALBERTO DI BUTRIO
http://www.santalbertodibutrio.it/index.html “Un’oasi di pace dove la fede, l’arte e la storia nobilitano l’incanto di una regione ancora inviolata dell’Appennino vogherese”. Queste parole di don Sparpaglione, nel suo libro dedicato all’eremo, bene rispecchiano la suggestione di questo luogo per chi arriva fin qui qualunque sia la motivazione che lo spinge
.
L’eremo ha subito nei secoli forti ristrutturazioni e notevoli rimodernamenti pur non perdendo la sua principale caratteristica che lo ha reso privilegiato per l’eremitismo: l’isolamento.
Ci troviamo a 687 m.s.l.m. in cima ad uno dei primi rilievi dell’Appennino Ligure.
Per analizzare la storia dell’eremo ci si imbatte in un primo ostacolo
, gran parte dei documenti sono andati perduti fino al 1212 e quindi per ricostruire i fatti occorre affidarsi a copie redatte successivamente e inoltre fin da subito la realtà si mescola alla leggenda tanto da rendere difficile distinguere l’una dall’altra.
Il documento più antico è una copia risalente al 1073 (per eleggere il nuovo abate i monaci si rivolgono direttamente al Papa e non al vescovo di Tortona e questo è indice della grande autonomia di cui godevano)
.
Il complesso dell’edificio è formato da tre chiese comunicanti: sant’Antonio, santa Maria e sant’Alberto. Gli affreschi del 1400 sono vere opere d’arte raffiguranti molti santi dei primi secoli del cristianesimo.
Presso l’eremo di Sant’Alberto è anche presente un il fitto misterodi Edoardo II di cui ho scritto nella sezione STORIA E STORIE D'OLTREPO...