Finalmente, dopo quattro anni di silenzio da parte dei vari Governi che si sono succeduti, dovrebbe arrivare il tanto attesto decreto interministeriale sugli autovelox. Infatti, deve essere esaminato dalla Conferenza Stato-Città e autonomie locali il decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministro dell'Interno, sulla ripartizione e rendicontazione dei proventi derivanti dall'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità ai sensi dell'articolo 142 del codice della strada. La legge 120/2010, articolo 25, che riformava il Codice della strada, prevede la devoluzione di metà dei proventi delle multe per eccesso di velocità agli enti proprietari delle strade. Perché questa norma venga applicata, occorre un decreto interministeriale attuativo.
SOLO PER LA SICUREZZA - L'obiettivo della legge è evitare che i Comuni facciano cassa sulle pelle degli automobilisti, piazzando gli strumenti elettronici solo per ripianare le casse esauste delle amministrazioni; e mira a garantire più fondi agli enti proprietari delle strade perché migliori la sicurezza. Per cominciare, dovrebbe essere stoppato l'uso improprio degli autovelox: se oggi qualche Comune li usa per fare cassa a favore delle disastrate tesorerie degli enti locali, in futuro i proventi delle multe non dovranno più servire a dare ossigeno alle amministrazioni. Il 50% dovrà finire nelle dei proprietari delle strade (Province, Regioni, Stato) dove sono installati gli autovelox. E in ogni caso, i Comuni avranno l'obbligo di rendicontazione delle entrate, fino al centesimo, che deve avvenire entro il 31 maggio dell'anno successivo a quello cui il rendiconto si riferisce. La comunicazione dovrà avvenire per via telematica, attraverso un portale che ancora non è pronto.
COSTI E MANUTENZIONE - Al trasgressore che riceve la muta non potranno essere addebitati oneri ulteriori rispetto alla contravvenzione e alla sua notifica. Non si potranno aggiungere le spese di assistenza legale e di recupero del credito. I costi dovranno essere documentabili e analiticamente indicati e non potrannomai includere quelli che non concorrono direttamente all'individuazione del trasgressore o alla notifica. La manutenzione ordinaria degli strumenti sarà definita dai manuali d'uso, ma per gli apparecchi utilizzati in modalità automatica sarà sempre necessaria una verifica metrologica almeno annuale. Insomma, gli autovelox npn dovranno sgarrare neanche di un chilometro orario. Stretta in vista anche per la segnaletica di preavviso di autovelox, che dovrà essere posta sopra ogni apparecchio, con una specifica colorazione prevista dalla legge: oggi, invece, la materia non è disciplinata in modo chiaro, tanto che sono state necessarie numerose circolari nel tempo per cercare di mettere ordine alla questione, senza contare gli interventi della Cassazione.