[b]Ma..! come fanno ha stabilire se uno è alla guida da più di 30 giorni.....
È l'ultima paura, in ordine di tempo, degli automobilisti: l'obbligo di comunicare all'archivio nazionale della Motorizzazione Civile i dati della persona che per più di 30 giorni si trovi alla guida di un veicolo intestato a una terza persona. Molto importante ricordare che in nessun caso potrà essere richiesta la registrazione se il veicolo è utilizzato per brevi periodi, anche più volte durante l'anno.
Un'aggiunta introdotta da una circolare della Motorizzazione del 10 luglio, ma priva di quella chiarezza che avrebbe evitato il panico e le polemiche preventive. Ora qualcosa si comincia a sapere, ad esempio i costi: ogni trascrizione dovrebbe costare 25 euro, 16 dei quali come imposta di bollo e 9 per i diritti degli uffici della Motorizzazione, mentre la sanzione è fissata in 705 euro (con l'aggiunta del ritiro della carta di circolazione) in caso di non coincidenza delle generalità riportate su patente e carta di circolazione.
Dopo il clima di terrore generato dalla diffusione di notizie non complete, le informazioni disponibili oggi consentono di analizzare con maggiore chiarezza ciò che accadrà dal 3 novembre. L'obiettivo del provvedimento non dovrebbe essere il singolo automobilista, ma soprattutto le società di autonoleggio, visto che difficilmente un privato che presta la sua auto a un amico o a un parente stila un documento che consenta di risalire con precisione alla data di inizio dell'utilizzo. Documento che invece è necessario per il calcolo dei 30 giorni.
È escluso dalla registrazione, senza ombra di dubbio, dunque, il famigliare convivente? No, visto che se un padre concede l'uso dell'auto ai figli questi hanno lo stesso cognome, e risiedono al medesimo indirizzo. L'obbligo potrebbe essere preso in considerazione invece, se si presta l'auto a un parente non convivente o un amico. Occorre però stilare un contratto per definire alcune clausole, per esempio in caso di incidente o di infrazioni al Codice della Strada. Senza una data certa, infatti, è impossibile stabilire se si guida il veicolo da più o meno di un mese.
Insomma ad essere interessate alla norma sono in primo luogo le società di autonoleggio, e i veicoli il cui uso è concesso in comodato, ma anche quelli che risultano in carico alla pubblica amministrazione a seguito di una provvedimento giudiziario e quelli di proprietà di minorenni "non emancipati e interdetti".
Secondo il direttore generale della Motorizzazione Maurizio Vitelli si tratta di una soluzione necessaria per consentire l'identificazione certa del soggetto responsabile della vettura circolante e di eventuali violazioni al Codice della Strada. Inoltre si è voluto contrastare un altro fenomeno molto diffuso, quello delle intestazioni fittizie.