seconda parte......
Rosselare Kilkenny km 91Dura poche ore la traversata, alle sei bussano già alla porta della cabina. Ci rivestiamo in fretta e, ancora un poco storditi dalla notte in bianco, mettiamo le ruote in terra d’Irlanda.
Dopo lo sbarco, forse sorpresi, quasi frastornati dall’assenza di traffico, abbiamo dell’Irlanda una impressione bellissima.
Nel breve itinerario che separa il porto di Rosselare da Kilkenny attraversiamo un paesaggio bucolico, fatto di prati verdi, nei quali pascolano bei cavalli e greggi di pecore ed un cielo insolitamente azzurro, solo a tratti macchiato dalle onnipresenti nuvole.
Arriviamo all’hotel di kilkenny con largo anticipo sull’apertura del chek-in dell’hotel prenotato, ma grazie al buon cuore del titolare alle 10 siamo già pronti per fare i turisti e ad utilizzare nuovamente l’euro.
Iniziamo la visita della cittadina di origine medioevale partendo dalla cattedrale di San Caninzio, distante pochi metri da dove abbiamo regolarmente parcheggiato la Caponord con ben in vista l’attestato di pagamento.
Superata una scalinata,attraversiamo il piccolo cimitero che circonda la piccola costruzione in pietra grigia, tutt’altro che elegante, affiancata da una strana torre tonda, tipica struttura difensiva dell’Irlanda medioevale, che ricorda vagamente una ciminiera.
L’interno della chiesa, costruita tra il 1202 e il 1285 nel primo stile gotico irlandese, è sorprendentemente ampio, ed è caratterizzato dalla copertura a carena rovesciata che ricorda la chiglia di una nave normanna.
Nel piccolo museo interno alla chiesa, un interessante plastico, ci riporta alla stagione d’oro di Kilkenny, quando la città era un importante crocevia di traffici.
Superato il ponte sul fiume Nore, a ridosso di un’ansa si ergono ancora minacciose ed imponenti le mura del castello, le cui origini risalgono alla fine del dodicesimo secolo.
La grande costruzione che per oltre cinque secoli fu la dimora dei Conti Butler, occupa l’intera collina che domina la città, simbolo sopravvissuto di una potenza che in tempi andati controllava l’intera contea.
L’incerto miscuglio di stili architettonici, riflette le diverse epoche di costruzione del castello, che vanno dal medioevo al 600 fino al più recente neogotico.
All'esterno del castello, davanti all'entrata, c'è un giardino ornamentale e una vasta e verdissima tenuta nelle zone posteriori.
Adiacenti al castello le antiche scuderie che oggi ospitano delle botteghe che vendono, a carissimo prezzo, prodotti dell’artigianato irlandese.
Kilkenny Kenmare km 230La nostra seconda giornata irlandese comincia con una eccellente colazione, forse l’unico pasto della giornata che da queste parti si consuma degnamente.
Caricata la moto, ripartiamo attraversando la verde campagna irlandese sotto un cielo capriccioso, che alterna degli improvvisi scrosci di pioggia a degli squarci di azzurro.
Entriamo nella contea di Tipperary dove si susseguono le rovine di torri, castelli e abbazie, fino a quando, dopo alcune miglia, in lontananza si profila imponente la rocca di Cashel, che si innalza per poche decine di metri dall’ampia zona pianeggiante
Superata Chashel ci inoltriamo nella contea di Cork, percorrendo strade che si distendono nelle valli formate da ondulate colline, chiamate qui pomposamente le Boggheragh Mauntains ma che raggiungono a malapena gli ottocento metri
Mucche al pascolo, prati verdissimi e il cielo d’Irlanda, pazzo come in un giorno di marzo in Italia, ci accompagnano verso il parco di Killarney, un pezzetto di terra selvaggia intorno a due splendidi laghetti glaciali circondati da colline modellate dal tempo.
Visti dai 200 metri del passo i laghi sono solo delle macchie azzurre che nel verde sembrano poco più grandi di stagni, ma che regalano l’effetto di una natura intatta, nella quale la gli uomini sono rispettosamente entrati in punta di piedi.
Arriviamo a Kenmare, una cittadina con case basse e colorate tipiche dei luoghi di mare di ogni paese che fiancheggiano una vivace main street. Giriamo un poco per il paese ed alla fine scegliamo l’invitante bed & breakfast che avevamo adocchiato appena arrivati.
Dedichiamo il pomeriggio a kenmare, ai suoi negozietti ai suoi pub e alla birra irlandese.
Kenmare Limerik km 270Prima di ripartire. per il Ring of kerry, ci concediamo il tempo per una colazione in stile tipicamente british condita da discrezione e cortesia, seguita da un pagamento “casch&blak”, questa volta tipicamente mediterraneo.
Nel suo primo tratto, la strada del Ring, che permette di percorrere l’intera penisola Iveragh, si insinua in una suggestiva foresta, solcata dal Kenmare River, che nel suo breve percorso raccoglie le abbondanti piogge e le scarica nell’oceano
Gli ambienti da attraversare, splendidi ed incontaminati, sono parecchio vari e vanno dal litorale costellato da piccole insenature e isolette, alla zona interna selvaggia e montuosa.
Il tempo peggiora decisamente. La costa è spazzata da venti gelidi e impetuosi che increspano l’oceano e che insieme alla pioggia, che si fa a volte violenta, rendono la guida impegnativa. Non ci resta che raccogliere le energie e cercare dentro di noi le motivazione per andare avanti, nonostante tutto.
Ad incoraggiarci a proseguire sono le splendide immagini che ci regalano le piccole baie di sabbia bianca protette dalle rocce tormentate dalle violente onde dell’Atlantico settentrionale
Proseguendo verso nord, il litorale si distende e le coste rocciose lasciano spazio a prati verdissimi che, confondendosi nella nebbia, sembrano spegnersi nell’oceano.
Superata Tralee, in pieno fermento per una gara ippica, ci spostiamo verso l’interno in direzione nord est fino a quando, quasi a sorpresa, incontriamo l’abbazia di Abbeyfale. La piccola chiesa sorge al centro di un prato, nel quale pascolano tranquille una decina di mucche protette da un grosso toro .
Sia la chiesa che il bel chiostro medioevale, nonostante l’assenza di custodi, sono ben curati e assolutamente privi di quelle scritte che sempre deturpano i nostri monumenti.
Il giro del Ring con le varie soste per le foto, ci porta via gran parte della giornata e nel pomeriggio arriviamo a Limerick, una grossa città fondata alla foce del fiume Shannon, risalente a prima dell’anno mille.
Un viaggiatore del 1500 ci lascia questo ricordo della città:
Limerick è la più forte e bella tra le altre città irlandesi, ben murata con spesse mura di marmo...non c'è accesso se non dai ponti di pietra,uno dei quali ha 14 archi e gli altri 18 ... la maggior parte delle case è costruita in blocchi quadrati di marmo nero a forma di torre o fortezza.Lasciata la moto nel moderno hotel, proviamo a cercare un posto per mangiare nei dintorni dell’hotel, ma dobbiamo accontentarci di un fast food che offre del mediocre cibo di strada.
Perseguitati da pioggia e vento proviamo a fare quattro passi nel centro della città, che include le antiche strade sulla sponda meridionale del fiume. Gli anni sono trascorsi ma la città è rimasta grigia e triste proprio come ci racconta il cronista, e se si eccettua l’arcigno castello messo a sorvegliare la foce dello Shannon, Limerik ha ben poco da offrire.
La sera ceniamo nell’affollatissimo e pretenzioso ristorante annesso all’albergo dove l’unica cosa accettabile è la birra.
Eugenia+Sergio continua.....
(se volete)