Sabato mattina. Ore 9.35.
Commissione in Pavia appena svolta:
“Allora. Pronti”???
Dice la Caly, appoggiata sul cavalletto laterale, come se fosse una bionda impaziente per il week a zonzo, appena mi vede arrivare. Per una volta, non sembra neanche la solita Vecchia Megera…
Pieno e poi via.
Nel giro di un paio d’ore ci ritroviamo sotto la torre del campanile di Tirano. Un panino al volo mentre la Caly si riposa.
Seguiamo la via per Ponschiavo. Oltrepassiamo la dogana Svizzera e poi a Miralago prendiamo il …Treno?
Immortalo la Caly mentre il celeberrimo Trenino Rosso del Bernina sopraggiunge dietro una curva ferrata.
Dopo di che, lo inseguiamo…
Spesso la carreggiata è condivisa dalla ferrovia come se fossero i binari del Tram. La Caly sembra divertita da ciò. Non l’è mai capitato di inseguire un treno! Ad ogni stop dettato da un passaggio a livello, lascia sfilare il convoglio rosso e poi, si getta all’inseguimento… Devo tenerla a bada!
La giornata è fantastica. Il cielo è terso ed il clima fresco. E’ un piacere guidare così ed ogni tanto, ci fermiamo per ammirare il panorama alpino.
Raggiungiamo il Passo Bernina e facciamo una sosta di rito per alcune foto. La Caly è ancora più eccitata. Non era mia stata quassù. Aggiungere un'altra tacca la suo Curriculum Vitaee.
Mentre lei gongola. Io faccio quattro passi. Un vento freddo tira da nord. Alcuni biker svizzeri sfrecciano sulla strada rombando come se avessero moto a gran premio. In uno scorcio riesco ad immortalare di nuovo il trenino rosso che “fischiettando” si arrampica serpeggiando sui suoi binari.
Riprendo la Clay, dopo che lei, dall’alto dei suoi 250.000 erotti km, ha appena redarguito un motociclista Italiano che ha definito le Guzzi dei Catrami!
Sembra seccata da ciò.. l’eccitazione sembra svanita. Le avranno rovinato la giornata? Meglio non chiedere. Potrebbe riprendere anche me…
Scendiamo dalla stessa via dell’andata e deviamo per Il passo Forcola di Livigno. Passeremo la notte nella rinomata località. Rientriamo in Italy e ci godiamo il paesaggi Alpino, rilassante, particolare. Smanettare su queste strade è inutile e stupido!
Arriviamo a Livigno. Lascio la Caly a riposo nel camping e ,dopo aver montato la tenda, faccio quattro passi, conditi da quattro scatti con la mia Reflex. Ovviamente acquisto prodotti locali in abbondanza, dell’alcol puro per il limoncello di mia madre ed una stecca di sigarette per una collega. Se non la compro rischio grosso…
“Pennica per caso”, prima di cena! Mi ero sdraiato in tenda due secondi…
Forse non ho più il fisico, ma no sono l’unico! Anche la Caly è in defaiance. Un bullone si è rotto ed il terminale di destra penzola: “ Non ti preoccupare vecchia mia. Sistemo subito”.
Cena con piatto particolare a suon di musica e struscio serale al calar del sole, con una felpa indosso per via della temperatura già scesa attorno ai 15 gradi alle 21.
Notte in tenda avvolto come un baco nel sacco a pelo. Non ho battuto i denti.. mi sono attrezzato bene. Non sono più quello sprovveduto che dormì, proprio qui a Livingno, più di 20 anni fa durante il motoraduno con, il casco in testa, la giacca indosso avvolto da una coperta seduto su un muretto di cemento.
Mattina con sole ed oro in bocca. Colazione e chiacchiera con la gentilissima signora del campeggio. Più o meno siamo coetanei.
Pieno economico (0,998€/l) e poi via, con passo lento ritmato dal bicilindrico della caly fino al Passi Eira e Foscagno.
Passaggio per il Passo San Marco sulla via del ritorno, affollato di motociclisti come se fosse una giornata da raduno.
Il caldo sulla Valbrembana per Dalmine e sull’autostrada sulla via del ritorno ci fanno rimpiangere le temperature fresche e il clima freddo della notte. Per la cronaca: attorno l’alba la temperatura ha sfiorato i 6 gradi a Livigno.