19 febbraio 2018 -
Nonostante il Codice della Strada preveda oltre a una salata multa anche il ritiro della patente, la brutta abitudine non sembra voglia essere abbandonata dagli automobilisti italiani, ormai rapiti dallo smartphone e dalle sue mille lusinghe. Secondo i dati presentati al Tavolo della Sicurezza Stradale, l’81% degli incidenti stradali che attanagliano le strade italiane avviene perché l’automobilista è distratto. 3 volte su 4 questa distrazione è causata proprio dal telefonino.
Tenuto conto di ciò la polizia stradale di Ravenna ha deciso di dare una stretta alla pessima abitudine in maniera netta e incisiva. In caso di incidente, l’agente della polizia stradale avrà facoltà di controllare lo smartphone per appurare un eventuale uso dell’aggeggio tecnologico, famelico di attenzioni, proprio durante l’incidente.
Una volta accertato l’orario in cui è avvenuto il sinistro, l’agente potrà controllare messaggi, telefonate, messaggini di whatsapp e post inviati su Facebook o Instagram per assicurarsi che l’incidente non sia stato causato proprio dall’abuso del cellulare alla guida.
Andrea Giacomini, comandante della Polizia Municipale di Ravenna, è convinto che questo metodo sia un deterrente in più per tenere lo smartphone lontano dagli occhi quando si è alla guida.
“Se ci sono feriti o addirittura morti è obbligo indagare e capire quali siano stati i motivi che hanno portato all’incidente. Ma anche in caso di conseguenze meno gravi – ha specificato il comandante – chiediamo sempre all’autista che ha provocato l’incidente di mostrarci il cellulare. Può rifiutarsi, ma di solito chi contesta l’abuso è in cattiva fede e subirà ulteriori e più dettagliati controlli per capire la dinamica dell’avvenuto, sempre che non agisca fisicamente per ostacolare l’azione degli agenti, in quel caso ci troviamo di fronte al reato di resistenza a pubblico ufficiale, ricorda il comandante della Polizia Municipale”.