Primo Maggio. Festa dei lavoratori. Meteo incerto. Ponte festivo che si materializza all'ultimo secondo. First! Il giretto che avevi in mente da tempo ci potrebbe stare...
Preparo i bagagli al volo. Contatto un amico di Bordighera che ha un albergo ed si è sempre reso disponibile per ospitarmi. Anche in taverna con un sacco a pelo. A si! Dimenticavo di scrivere una cosa. Con me non viene la mia vecchia Guzzi. Ma il mitico "Gengiva"!
Partenza alle 7.30. Nessuna autostrada anche perché, per una 125 è tabù. Attraverso nella nebbia la lomellina passando per Ottobiano, Lomello. Raggiungo Pieve del Cairo e proseguo per Sale ed Alessandria. La nebbia si dirada, l'aria è frizzante. Il Gengiva borbotta allegro sui 5000 giri. Lascio alle mie spalle Acqui Terme ed le rovine del suo Acquedotto Romano. Raggiungo il Sassello attraverso colline verdi che sembrano incantate più del solito. Sarà la magia del Gengiva? In sella a questa moto i miei ricordi, la mia meraviglia e la mia grinta adolescenziali, ogni volta prendono vigore come un fuoco alimentato da una folata di vento.
Pausa Caffè deliziando un amaretto, pasticciotto tipico del Sassello. Poi via! Giù per i tornanti fino ad Albisola. Il Gengiva gioca con le curve ed io l'assecondo. Raggiungo Savona. Scorre sotto le ruote la SS1 Aurelia. Passo Vado Ligure, Spotorno, Noli, Finale, Pietra, Albenga, Alassio. L'aria non è caldissima, il sole splende e diverse persone marcano le piagge come tante puntine da disegno colorate. Alcuni tentano le prime tintarelle ed i primi bagni.
Proseguo lentamente. Mi gusto gli attimi. Sono contento di essere a cavallo del mio piccolo gioiello. Alcuni ragazzini in scooter mi sorpassano sfrecciando nel traffico. Loro non sanno che il Gengiva è più vecchio di loro. Prestategli rispetto!!!
Ma poi.. nella mia mente prende largo un brutto presentimento e la magia, la voglia di continuare ad inseguire la meta finale (ho dimenticato di scrivere che voglio raggiungere Monaco Montecarlo) crollano di botto. Il mio neurone, l'unico che m'è rimasto, si risveglia e mi fa ricordare di aver commesso l'errore più stupido per chi ha intenzione di uscire dalla frontiera in moto. Ho lasciato il libretto, la carta verde e il tagliandino dell'assicurazione a casa!!! Impreco mi arrabbio con me stesso ed il mio neurone malandato. Qualcuno potrebbe dirmi:
"Potevi andare avanti comunque tanto in frontiera non c'è nessuno".
Si... è vero... Ma se mi dovessero fermare gendarmi o la polizia francese? Come lo spiego? In Italia in qualche modo posso giocarmela. Ma di là? Quindi a malincuore decido di abortire il giro. Mi consolo toccando l'ultima tappa. San Bartolomeo al Mare e salgo fino a quella casa dove da ragazzo passavo le vacanze con i nonni. Mi serve qualcosa per sorridere e navigare nei ricordi belli è la cosa migliore da fare. Scatto una foto.
Così, contatto quell'amico per dirgli cosa ho combinato e ringraziarlo per la disponibilità. Quello là...Sta ridendo ancora adesso della mia maldestra dimenticanza...
Ritorno indietro. Risalgo il Sassello con un Gengiva un po' deluso ma grintoso come sempre. Arranca come un mulo. Scampo per un pelo ad un acquazzone scendendo verso Acqui Terme e raggiungo casa attorno alle 18. Comunque sono contento ugualmente. Cavalcare il mio Gengiva e fare il ragazzino adolescente è sempre un bel fare. Che bello tornare ragazzini ogni tanto!
Sullo sfondo la casa dove passavo le vacanze da ragazzo.