Domenica di nuovo on the road. Questa volta verso mete lombarde, sulle alpi.
A cavallo del mia fidatissima Guzzi raggiungo un amico a Casorate Primo. Cappuccio e saccottino appena sfornato e poi, infiliamo il casco, saltiamo in sella ed accendiamo i motori.
Velocita di "curvatura" alla Star Trek, si fa per dire... In men che non si dica siamo già fuori dalla superstrada che collega Lecco a Colico. Nuova pausa caffè con grattaevinci senza gloria e fortuna. Vabbè… godiamoci il giro.
Sondrio ci accoglie immersa nella sua tranquillità domenicale e noi, per non dare ulteriore disturbo, dirigiamo le nostre moto verso la Val Malenco.
la via che si infila nella valle sale veloce. Poco Traffico, soliti idioti della festa che fanno manovre assurde.
Arriviamo a Chiesa in Val Malenco e seguiamo la via che conduce verso Campomoro e le sue dighe a 2000mt. Ci aspettiamo panorami da favola.
Sosta per due scatti davanti al Museo Minerario della Val Malenco purtroppo chiuso! Pazienza…
La strada si arrampica contorcendosi come un serpente lungo i fianchi delle montagne. Ogni tanto s’infila in buie gallerie scavate nella roccia viva dal fondo in pavè poco rassicurante. La mia Guzzi infatti, temendo maldestre cadute, decide di pilotare lei. Malfidente!
Raggiungiamo la prima diga. Il panorama montano è bellissimo! La luce velata del sole rende l’atmosfera surreale. Qua e là, colorate fioriture adornano i fianchi del bacino artificiale di Campomoro dalle acque piuttosto torbide. A quanto pare la scorsa settimana non è stata tanto felice dal punto di vista meteo quassù. Io e l’amico Giovanni, come due bambini, giochiamo con l’eco generato dalla conca della diga. Rossi in volto diventiamo quando ci accorgiamo che dietro di noi stavano arrivando una comitiva di boy scout….
Riprendiamo le moto e raggiungiamo il secondo Lo sbarramento in cemento. L’ultimo tratto è sterrato ma percorribile.
la diga è davanti a noi. Ma siamo ancora lontani. E' leggermente più in alto. Notiamo un percorso sterrato che sale verso di essa e non ci pensiamo più di tanto. Il mio amico Gio con la sua Crossturer sale con disinvoltura. La mia Caly impreca per via delle buche, i canaletti scavati dalla pioggia ed i sassi grossi come mele in alcuni punti. Andatura tranquilla, sospensioni che scricchiolano.
Riesco ad arrivare. La diga vista da sotto è imponente. Ma se voglio vedere il panorama del Lago di Alpe Gera formato dallo sbarramento artificiale devo salire a piedi. Lo faccio e non resto deluso.
Paesaggio alpino puro al cento per cento. Pescatore concentrato seduto lungo la riva del lago. Vento che soffia come se fosse il fischio del ghiacciaio dinnazi a me. Scatto ancora delle foto e poi scendo. L’amico Gio e vicino alle moto che mi aspetta. Non ha voluto salire. Peccato per lui…
Decidiamo di scendere per cercare qualcosa da mettere sotto i denti. Ripercorro nuovamente la via tortuosa investito da nuove imprecazioni da parte della Caly. Alcune deve averle inventate apposta per me… Ma perché non ha pilotato lei come ha fatto sotto le gallerie? Valle a capirle queste vecchie motociclette isteriche!
Pranzo in valle con pizzoccheri, bresaola, salumi e formaggi. Cosa vuoi mangiare di meglio in questi posti?
Dopo pranzo ritorniamo verso la via di casa e per non fare la stessa strada dell’andata a Morbegno, decidiamo di seguire per il Passo San Marco. Curva dopo curva, tornante dopo tornante arriviamo lassù. Un vento gelido che s’infilava nelle giacche con facilità tira che è un piacere. “Te credo!” Io indossavo il mio traforato… Quattro chiacchiere con alcuni biker, foto di rito e poi scendiamo per raggiungere Dalmine ed il suo casello dell’autostrada affrontando, lo sappiamo di già, il fastidioso traffico della Val Brembana.
Giornata fantastica. Moto al settimo cielo imprecazioni a parte...
My little Frend Giò...