Era già da un pò di tempo,che avevamo in mente di visitare questo borgo abitato dai primi Walser provenienti dalla bassa Germania e così,ieri siamo partiti per questa meta.Direte voi,come si possono fare 500 Km per vedere un paesino sperduto nell'alta val Mastallone.Non sappiamo dare una risposta,oppure diremmo:curiosità?,conoscenza?,inmaginazzione?,un pò di tutto questo,ma è in paesi come questo,che nascono le nostre radici,la nostra storia e nel tempo del consumismo,dell'usa e getta,di veline e letterine,del tutto e subito,dello smog,dello spreed che sale e scende,dei mutui,del non arrivare a fine mese,ecco,quì trovi un pò di pace e ti immagini e senti il vociare dei bambini che giocano e non ce ne sono più,il bisbiglio delle donne che ricamano sedute sulla panca di pietra davanti alla chiesa,ormai vuota e chiusa ed il rumore dell'intreccio del vimini che gli uomini usano per costruire le gerle per il trasporto del fieno,che è ormai lontano ed allora ti prende la malinconia e la porti con te fino a casa.
Diceva un signore"Questi borghi,sono come splendide conchiglie,da cui la vita si è congedata"Questo è San Gottardo di Rimella.
Scusate.
Partenza la mattina,per arrivare a Varallo Sesia,appena passata la città,abbiamo preso la strada per Fobello e quindi siamo entrati nella Val Mastallone.Bella la strada,trà montagne che sembrano accompagnarti divertite,arrivati a Ponte due Acque,dove i due rami del Mastallone si uniscono,prendiamo a sx direzione Fobello.E' un bel paesino,tranquillo e abbastanza famoso,per aver dato i natali a Vincenzo Lancia,fondatore della famosa casa automobilistica.Ci fermiamo poco,giusto il tempo per un aperitivo,riprendiamo la moto e ci dirigiamo verso Cervatto,distante un paio di Km con una strada abbastanza stretta che si inerpica in una salita impegnativa.
Arrivati parcheggiamo sull'unica piazza del paese.Cervatto è uno di quei micro comuni italiani con poco più di una cinquantina di abitanti,ma carino e ben tenuto e anche quì è nato un personaggio famoso,Borsalino,fondatore della fabbrica di cappelli.
Facciamo la conoscenza con un anziano abitante del luogo e ci racconta,quando tempo fa nevicava molto e rimanevano isolati anche per tre mesi,quando in estate la valle era piena di villeggianti e quando il paese era pieno di gente.Saremmo stati ore a sentirlo,ma dovevamo ancora arrivare alla meta principale del nostro giro,salutiamo il nostro Cicerone e gli alrti avventori del bar e ridiscendiamo per la stessa strada,fino a Ponte due Acque,adesso prendiamo la strada di dx e saliamo verso Rimella.Bella strada a volte stretta a volte larga,traffico quasi zero così arriviamo abbastanza in fretta.
Ci mettiamo alla ricerca di un negozio di alimentari,trovato ci siamo fatti fare i panini anche se avevano solo la toma per farcirli,ma veramente buona e così abbiamo chiacchierato un pò con la titolare del negozio e abbiamo conosciuto altre storie.
Mangiato e fatto un pò di foto,riprendiamo la moto e saliamo verso San Gottardo di Rimella,la strada è stretta i tornanti pure,la moglie che mi da i pugni sulla schiena per farmi capire di tornare indietro,ma ho tenuto duro e siamo arrivati dove la strada finiva ed il paese?trà gli alberi il campanile,ma bisognava prendere il sentiero e raggiungerlo a piedi.Non riesco a trovare le parole per descriverlo,spero che le foto lo facciano per me e non aggiungerei altro,non saprei cosa.
Ritornati alla moto ci siamo diretti verso casa e in tutte le fermate che abbiamo fatto,non abbiamo parlato che di quel paese,soddisfatti,ma con la malinconia che vi dicevo prima,malinconia che abbiamo provato e che proviamo tutte le volte che guardiamo le foto.
Scusate la lungaggine e se vi ho annoiato,vi lascio le solite foto,sono parecchie e se vi stancate,scollegatevi.
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