da "il Giorno" di oggi:
Roma, 16 gennaio 2017 - La contestazione (triplice): aver sfrecciato sull’A1 tra i 160 e i 170 all’ora. All’occhio implacabile dei tutor – tra Modena, Lodi e Piacenza – fanno 133,92 euro moltiplicato per tre se paghi subito (184,62 se aspetti 60 giorni) e nove punti in meno sulla patente.
Ma Angelo Scavone, 61 anni, avvocato bolognese che è stato assessore al Traffico con Renzo Imbeni, ha fatto ricorso ai giudici di pace e ha vinto. Su tutta la linea. L’ultima soddisfazione a dicembre. Semplicemente: si è ‘appellato’ alla Corte costituzionale, all’ormai famosa sentenza 113 del 2015. Non troppi dettagli ma un diktat: «Tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura».
«Controllo a cadenza almeno annuale – aggiunge Luigi Vingiani, segretario nazionale della Confederazione giudici di pace –. Da quando è entrata in vigore la sentenza, mi saranno capitati almeno un migliaio di ricorsi, quasi tutti sui tutor.
Mai visto un prefetto portare la documentazione della taratura. La risposta standard? Che non serve. Sia chiaro, non è che difendiamo i cittadini scorretti, noi applichiamo la norma. Se ci dicono che la taratura non è necessaria o non ce la portano, il ricorso dev’essere accolto».
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Eppure la Polizia stradale assicura: «Ormai gli strumenti sono quasi tutti tarati. La verifica è iniziata da poco anche sui telelaser, prima della sentenza pareva non ce ne fosse bisogno. Ora ci siamo adeguati, abbiamo acquistato pacchetti manutentivi e di assistenza. La documentazione può essere richiesta dagli stessi automobilisti. I tutor sono tarati annualmente, già lo prevedeva il decreto d’omologazione. Poi si può discutere se sia considerato sufficiente».
.....il ministero dei Trasporti sta preparando dei decreti per sanare la parte amministrativa – fa sapere un tecnico della Stradale –. Non esiste una normativa nazionale o internazionale che preveda come debbano essere tarati questi dispositivi».
Ma quanti sono i ricorsi contro tutor e velox? Ad essere onesti non lo sa nessuno. Il ministero della Giustizia calcola in blocco le «opposizioni alle sanzioni amministrative». I nuovi casi erano quasi 81mila nei primi sei mesi dell’anno scorso – così sul sito –, «ma sicuramente sono cresciuti dopo la sentenza della Corte Costituzionale che è di fine aprile», annota l’avvocato Vingiani. Per la statistica, sempre nello stesso periodo i procedimenti definiti – quindi le sentenze emesse – superavano quota 145mila mentre quelli pendenti al 30 giugno sfioravano i 334mila.
...Nemmeno Accredia – l’unico organismo nazionale autorizzato dallo Stato a svolgere attività di accreditamento – si occupa di tutor ma solo di «velocità istantanea – come chiarisce Rosalba Mugno, ingegnere, direttore dei laboratori di taratura –. Quindi autovelox e simili. Lo facciamo in tre centri accreditati. I dati sono in crescita, erano 800 all’anno fino al 2014. Nel 2015, per effetto della sentenza, siamo passati a quasi 2.200. Nel 2016 siamo arrivati a 2.396, ma il dato è ancora parziale».