Pur nella situazione di crisi economica internazionale, la Triumph gode di
ottima salute. Alla chiusura dell'anno fiscale 2011 (che va da luglio 2010 a
giugno 2011) i suoi cinque stabilimenti: due in Gran Bretagna e tre in
Tailandia, avranno superato per la prima volta il tetto di 50.000 motociclette
prodotte; è prevista infatti la produzione record di 53.000 veicoli.
Ciò significa che in appena sette anni la marca rifondata da John Bloor ha
raddoppiato i numeri produttivi e raggiunto un fatturato di 312,4 milioni di
sterline, con un sensibile incremento dell'utile, grazie anche a un'accurata
razionalizzazione dei costi.
La crescita della Triumph si riflette nella composizione della gamma, che nel
2007 comprendeva 13 modelli, saliti a 16 nel 2010 e a 20 nel 2011. Altre novità
sono attese per il 2012. Si sa che la Casa inglese sta lavorando su un inedito 3
cilindri 1200 destinato a spingere una concorrente della BMW R1200GS e anche una
Trophy di impostazione turistica. Ci sono voci attendibili anche relativamente
ad una novità forse meno entusiasmante di queste maxi, ma eclatante perché
rivela ambizioni industriali che alla Triumph fino ad oggi non erano attribuite:
sarebbe allo studio una 300-350 monocilindrica stradale la cui costruzione
verrebbe demandata agli stabilimenti tailandesi. L'obiettivo sembra lampante:
proporre un modello che possa essere contemporaneamente entry level per i
neo-motociclisti europei e americani, e di prestigio per i mercati meno esigenti
in Asia, Africa e Sud America.
La strategia produttiva di questa moto prevederebbe il ricorso ai CKD realizzati
in Tailandia ed esportati per l'assemblaggio in un nuovo stabilimento Triumph a
Manaus, centro dell'industria motociclistica brasiliana. I CKD – Complete Knock
Down – sono kit coordinati, predisposti in una o più fabbriche per facilitare
l'assemblaggio di un prodotto in un'altra fabbrica, a volte situata in un altro
Paese. Introdotto dall'industria automobilistica, questo sistema industriale si
è diffuso in altri settori tra cui la moto. Gli obiettivi che punta a centrare
sono diversi: dal risparmio sulla mano d'opera, al risparmio fiscale, alla
penetrazione in nuovi mercati, anche protetti.
Tornando alla nuova Triumph "piccola", secondo le indiscrezioni pubblicate dalla
rivista brasiliana "Motociclismo" si tratterebbe si una monocilindrica
raffreddata a liquido con distribuzione a 4 valvole e cilindrata compresa fra
267 e 350 cc, a seconda del mercato di destinazione. Se questo modello andasse
in porto, sarebbe in concorrenza diretta con la nuova KTM Duke 125, costruita in
India dalla Bajaj Auto (che possiede il 38,10% della Casa austriaca), che alla
fine del 2011 verrà venduta in India, Brasile e altri mercati in versione 200
cc. Si era parlato anche di una Duke 250, ma l'ipotesi è rientrata, sostituita
da una nuova Duke 350 che farà il suo debutto al prossimo Salone di Milano e
sarà costruita in India dalla Bajaj.