E’ bene sottolineare che il bollo dell’auto va sempre pagato entro i termini previsti per non incorrere in multe e sanzioni.
Ma che accade se il proprietario non paga?
Poniamo il caso estremo in cui il bollo non venga pagato per tre anni consecutivi.
L’ACI a quel punto può avviare un accertamento e se il proprietario non può dimostrare di avere regolarmente effettuato i pagamenti entro trenta giorni il veicolo viene cancellato d’ufficio dal PRA. La Direzione Generale della Motorizzazione Civile provvede a ritirare la targa e la carta di circolazione tramite le forze dell’ordine e quindi per tornare a circolare bisogna iscrivere nuovamente il veicolo al PRA, pagare tutti gli anni di bollo arretrati e risolvere le questioni burocratiche.
Il bollo deve essere pagato ogni anno dall’intestatario al PRA del veicolo entro lo stesso giorno in cui è stato effettuato il primo versamento e la ricevuta deve essere poi conservata per almeno cinque anni anche se, una volta versato, non c’è l’obbligo di esporla o tenerne una copia in auto.
Se il pagamento viene effettuato dopo questa data, oltre all’importo base della tassa vengono addebitati anche interessi e multe calcolati in base ai giorni di ritardo.
Le multe per il ritardo del pagamento variano da Regione a Regione, ma in generale:
fino a 30 giorni la multa è pari minimo al 2,5% della tassa iniziale, più una quota di interessi dell'1% all’anno calcolata sui giorni di ritardo;
se il ritardo è superiore ai 30 giorni ma inferiore ad un anno, la multa passa ad almeno il 3% più la solita quota di interessi;
se il ritardo è maggiore di un anno la multa passa minimo al 10% della tassa originaria, ma nella maggior parte delle Regioni la quota di multa è addirittura del 30%, più un interesse dell’1% per ogni sei mesi di ritardo
Una nota nonostante sia conosciuto come “bollo di circolazione”, il bollo non è una tassa sulla circolazione dei veicoli, ma una tassa sulla proprietà: per questo motivo il proprietario è tenuto a pagarla anche se non utilizza il mezzo.
Si tratta di una tassa che ha un importo variabile in funzione della potenza del veicolo espressa in KW (che si può trovare sul libretto di circolazione al punto P2) e della classe ambientale del veicolo (per cui, ad esempio, a parità di kW un’auto Euro3 pagherà di più di una Euro5): per calcolare correttamente la somma da pagare, bisogna moltiplicare il numero di kiloWatt (senza i decimali) per la tariffa specifica della Regione di residenza.
Quanto mi costerà il bollo di circolazione?
Per individuare l’importo corretto da pagare è possibile utilizzare il servizio online gratuito messo a disposizione dall’ACI oppure dall’AgenziadelleEntrate.
Quando si può non pagare il bollo di circolazione.
Gli unici casi in cui non si deve pagare il bollo sono quelli di vendita, furto o demolizione del veicolo, perché in questi casi, se per esempio la trascrizione al PRA del passaggio di proprietà viene fatto entro la data di scadenza del pagamento, non è necessaria alcuna altra comunicazione e semplicemente si smette di pagare la tassa per quel veicolo.