come gli abbiamo promesso, seguiamo il nostro Sigmartini
nel suo viaggio verso la Romania, con l'aiuto del suo blog
( http://martinoponyexpress.wordpress.com/ ) :
(per brevità, e me ne scuso con Sigmartini, taglierò
a grandi colpi d'accetta (l'accetti, Sigmatini?) quanto
scrive e descrive sul blog (chi vuole è autorizzato
a leggere l'originale... ) perchè qui riporterò
ad uso e consumo dei Motoltrepisti (si dirà così??) solo
la parte viaggio, che è tutta esperienza anche per noi..."
1° agosto - Partito! e sosta pernottamento al Camping
di Lignano Sabbiadoro, da Robie con Rick “the kiwi boy“.
2 agosto - il Campeggio del Carso -
Lasciata Lignano, lasciato l’amico Robie.
E siamo in un campeggio.
In un campeggio del Carso.
Ed ora la baby disco suona il “pulcino pio”.
In questo campeggio del Carso.
3 agosto - Prima notte da solo. A Pradielis.
Farfalle nello stomaco.
Cerco il ritmo.
----- Faro a Est. Pori aperti. Mente vuota. Due lettere da consegnare.
Lascio convenzioni e pregiudizi; il quotidiano che assorbe;
le regole che non ho scelto e Razionalità.
I miei pensieri non mi sbarreranno la strada.
Uscire dal giogo del gioco....
Cerco scosse dell’esistenza. Il perché si sta chiarendo.
Asfalto che scorre ad un palmo dai piedi.
Lasciarmi portare dalla moto, condividerci le scelte.
Esposti agli stessi rischi, alle stesse intemperie.
Fusi. Meccanici. Cuore-cilindro.
6 agosto - ultima sigaretta in Slovenia-
Accesa.
La Slovenia in buona sostanza è un grande Trentino. Boccata.
Valli laterali scavate da fiumi glaciali che confluiscono in zone pianeggianti coltivate a mais.
Abeti orsi – latifoglie mais e trattori. Boccata.
Non mi mancherà.
Un ripetersi per chilometri di stessi paesaggi e stessi centri abitati. Boccata.
Suddetti centri costellati di cubi commerciali: Lidl, Hofer, Tus, Mercator, Eurospar. Boccata.
Ieri ho preso moltissima acqua e oggi mi son svegliato con la faccia calda e la pelle che tirava. Credevo febbre. Era disidratazione. Boccata. Doppia boccata.
Ricordati di bere. Boccata.
Ora cerco una mappa, una banca e un posto per la tenda.
Eccomi in Ungheria.
Spenta.
6 agosto -
Attraversato il confine mi trovo in una terra nuova dove si parla una lingua nuova.
Odori di carne bollita, segherie e campagna.Niente più euro.
Mi fermo ad un distributore: all’interno un uomo in divesa sorseggia un caffè lungo e una signora è suduta.
Mi faccio intendere ma niente mappa.
L’uomo in divisa, mi guarda, mi dice sgurfimbielresssikks, esce, 2 minuti e torna con la sua. Di cartina.
Grazie uomo in divisa blu con casacca a scacchi bianchi e gialli e pistola al fianco (mi sai sei un poliziotto).
Poco più avanti mi fermo per una birra, per sondare: nel bar quattro operai, il proprietario e una signora con cicca accesa e fissa tra le labbra.
Mi chiedono dove vado. Da dove vengo. Vedono la moto e dicono «super» che però si sente SUPPPAAA.
E parliamo senza parlare
8 agosto - Lago Balaton
...Con una cosiderevole superficie di 592 km2 e una profondità massima imbarazzante di 12 metri, il lago Balaton si fissa nella mia mente come il lago più difficile in cui affogare. Gente che per non toccare si porta il pranzo al sacco al largo. E qualcosa da leggere.
Gesù probabilmente è venuto qui a fare il numero della camminata sulle acque.
10 agosto - ciao ciao Budapest
Domani mattina presto lascio Budapest.
La città confonde e costa.
Tra domani e dopodomani: Debrecen
Poi Romania cara mia.
(il nostro Sigmartini si è preso l'impèegno di consegnare una cartolina a Debrecen - ndr)11 agosto - la prima lettera-
La prima lettera è una vecchia cartolina di Villa Rendena.
La mittente Isabella è la fu badante di mia nonna Maria.
Arrivo nel centro di Debrecen alle 5 del pomeriggio circa.
Durante il giorno chilometri piani di campagna ungherese.
Mi fermo e faccio vedere ad un taxista l’indirizzo. Lui capisce.
Tira fuori il suo gps: 9,2 km da dove siamo ora.
Tiro fuori la macchina fotografica e in 6 foto copro la distanza. Parto.
Gira e rigira capito nella periferia-dedalo di Debrecen: chiedo, e la soluzione me la dà il proprietario mezzo cieco di un piccolo bar disegnandomela con le dita sulla sabbia.
E lo trovo il 36 di Szuret Utca in Biczo Istvan nella periferia di Debrecen.
12 agosto - Debrecen
Al numero 36 di Szuret Utca trovo Lia e famiglia che mi aprono casa loro, mi danno un letto per due notti, un bagno e da mangiare in abbondanza. E anche da bere in abbondanza. Grazie. Moltissimo.
Ne approfitto per fare due passi in questa periferia di Debrecen, che è così composta: case, casettine, baracche, baracchette, giardini e orti, il tutto incasellato nei più svariati recinti con cane annesso. Questi cubetti geometrici sono uniti e separati da stradine che vanno dalla finissima sabbia (piuttosto strano) alla ghiaia grossa.
...giro turistico di Debrecen in auto e poi branda
13 agosto - mattina - lascio Debrecen
13 agosto - Romania
Tira vento e fa caldo.
E’ cambiato il fuso orario e Vodafone scrive «mò sono cazzi tuoi». Finalmente.
Le strade sono dure e il paesaggio morbido.
E’ cambiato l’odore.
E’ cambiata la pressione.
E’ cambiato il colore.
Mangio il panetto lasciatomi da Lia: polpetta – coscietta di pollo fritta e pane. Buonissimo. Grazie Lia.
E ciambelle fritte fritte fritte. Buonissime.
Attraverso paesini rosso-marrone-blu, i vecchietti si riparano il viso dal sole e alzano la mano. Sono un OZN. Siamo un OZN.
Rischo di uscire dritto su una curva perché fisso una vecchietta seduta su uno scalino. E’ rossa-marrone-blu. E’ una radice.
Al bar mi siedo accanto a un tipo tatuato in casa che le canta a due giovani. Mezzo litro di birra, due cicche, gli stringo la mano e mi saluta: «ciao colega».
Ci guardano partire e mi fanno gesto di dare di gas.
Con piacere.
Odoriamo di lontano io e la BEEMVE, celebri nel migliore dei modi.
C’è da chiedersi perché piffero ci abbiamo messo 12 notti ad arrivare qui.
17 agosto - Baia Mare
Isabella è una donna eccezionale. Sorridente e forte.
Fa sentire protetti.
Le manca il comunismo e Ceausescu.
Qui è la mamma un po’ di tutti.
Stevi è il figlio, abita a Villa Rendena ed è uno in gamba.
Faceva il breaker negli anni ’80. Sui Kraftwerk.
E dice «Nel 2000 non credo nella fine del mondo perché se c’è Dio non ha messo una cifra tonda.» Che, dico io, non fa una piega.
Insieme loro due sono accolto dagli abitanti di via Cuza Voda, palazzina 2 scala C, che si alternano sulle due panchine sotto casa a chiacchierare: sono molto uniti, questa cosa si sente e a me piace.
...
17 agosto - Chilioara - la seconda lettera
La seconda lettera è una lettera a tutti gli effetti.
Lascio Baia Mare postumo dal battesimo del giorno precedente (si basti sapere del suddetto battesimo che il mio nome sulla tavola era Toto Cutugno).
Attraverso un fiume su una chiatta e mi ritrovo navigare su colline assolate.
Chiedo informazioni. Una volta. Due. Tre. E più.
E poi lo trovo il paesino di Chiliora, immerso tra due colli, lungo un fiume, poche case e molti animali.
E trovo anche Maria Murasan, che non mi aspettava. Ed è felice. Molto.
E con lei trovo la sua bella famiglia numerosa riunita qui per le vacanze: Gheorghe e Stella che lavorano a Bologna, come Dorin e famiglia. Sono molti e sono contenti.
Mi aprono casa loro, mi offrono da mangiare e bere, mi fanno visitare il paese con bar annesso e mi offrono un letto in cui mi risveglio il giorno dopo.
Di mattina presto.
Felice.
18 agosto - strada per Mara
La strada per Mara si rivela essere una mulattiera grigia che mi porta in quota.
Faggio, abete, pascolo.
Incontro due sorelle e un fratellino che raccolgono porcini marroni: si fermano quassù fino a settembre, curano il gregge di pecore e raccolgono miceti.
E abitano una delle case più belle che abbia mai visto.
Mi disegnano la strada sulla terra.
Stiamo assieme il tempo di due sigarette. Si chiacchiera. E si ride.Mi dicono: «Drum Bun».
Rispondo: «Multumesc»
19 agosto - galline in giardino
Si chiude il cerchio Lettere da consegnare.
Ci vuole tempo ad organizzare un viaggio.
Cerco senso. Cerco significato.
Luoghi fuori dalla catena perché si riflettano e mi facciano riflettere.
Il ritmo è in crisi.
Uno sgambetto.
I cartelli. Riconosco quelli nuovi marchio CE. A me piacciono quelli vecchi.
Sempre a dar nomi comunità europea del piffero.
Incentivi per rottamare, tutte auto nuove.
«Si sono evoluti anche qui», mi dicono.
A me sembra facciano sgommate con jeeponi del piffero.
Mi sa ho la febbre.
Ma hai presente guidare un cavallo rispetto a una cosa di platica?! ... Un cavallo!
Un uomo si allarga in un sorriso.
Un cavallo pensa...
Confusione.
Sono stufo di mettere ordine.
Io voglio suonare la tecno con le galline in giardino. ....